La storia del Dottor Shivago

The Father Doctor Chivaka Kumarabhacca
Tra i numerosi medici vissuti al tempo del Buddha,
tra i più famosi e affermati dell’epoca è certamente il
suo contemporaneo: Chivaka Kumarabhacca o Jívaka Komárabhacca, riportato talvolta anche come Shivago Komarpaj. Ci sono testi sacri in cui è testimoniata
la sua reputazione e si presume che abbia provveduto a curare il Buddha stesso oltre che esserne fraterno amico.
Istruì altri monaci nella conoscenza delle erbe medicinali e delle
pratiche mediche e donò il suo bosco di manghi alla città di Rájagaha, affinché fosse organizzata una
comunità monastica dedicata alla cura delle persone. Successivamente
questa collettività fu chiamata in suo onore: Chivakarama. La
reputazione di Chivaka come guaritore fu ampiamente diffusa; avvenimenti
concernenti la sua vita e la sua abilità medica possono essere
rintracciati in quasi tutte le versioni delle Sacre Scritture Buddiste.
La nascita e la sua infanzia
La
sua storia nella versione in
lingua Pāli inizia con Sálavatí, una cortigiana della città
di Rájagaha, la capitale del regno di Magadha, che diede alla luce un figlio e lo affidò
ad una schiava; questa lo mise in una cesta di vimini intrecciato, che fu poi abbandonata su un cumulo di spazzatura.
Nei resoconti Sanscrito-Tibetani,
è la licenziosa e dissoluta moglie di un mercante di Rájagaha,
che partorì il figlio naturale del Re Bimbisára;
pose il neonato in un canestro e ordinò alla propria domestica di
mettere il cesto davanti al cancello del Palazzo Reale.
Nella narrativa Cinese, si tratta di una vergine divina di nome Ambapālī, che fu allevata da un Bramano e successivamente
generò un figlio al Re Bimbisára. Il neonato, così
racconta la leggenda, nacque con in mano un sacchetto di aghi per praticare
l’agopuntura e questo fu considerato un segno premonitore del destino,
per il suo futuro. Fu predestinato a divenire un dottore e un medico reale di
corte. Sua madre lo rivestì con indumenti bianchi e ordinò ad
una schiava di portare il bimbo al Re.
In tutte le cronache si riporta che il neonato fu
adottato da Abhaya, il figlio del Re, che si prese cura di lui e lo
allevò. Nei resoconti in lingua Pali, il bambino, dal momento che era
forte e vivace, prese il nome dalla radice della parola -jive- che evidenzia vivere e fu chiamato Jívaka
o Chivaka; e poiché un Principe si prese cura di lui, gli fu aggiunto
il nome Komárabhacca, il cui significato è “nutrito da un
principe”.
La sua educazione.
Nel Pali Canon, uno dei testi fondamentali del Buddismo Theravada, si racconta che Jívaka, crescendo,
sviluppò un grande interesse per le sostanze curative e medicamentose
ed espresse il desiderio di apprendere l’esercizio della pratica
terapeutica. Considerando questa sua predisposizione, iniziò la sua
formazione come medico. Sentendo parlare di Aatreya, un famoso medico di Takkasilá o Taxila, una città a 40 chilometri dall’attuale Islamabad (Pakistan
occ.), Chivaka andò studiare come apprendista presso l’eminente
dottore. In seguito alla fondazione dell'università del Buddismo, la
città di Taxila, fu uno dei più importanti centri della cultura
Buddista, per diversi secoli.
Sono esistiti molti Aatreya in realtà; tutti
docenti di medicina e autori di importanti testi medici. Uno di essi,
contemporaneo di Buddha, insegnò le scienze della salute
all‘università di Takkasilá. Chivaka o Jivaka si formò come suo
discepolo e, completati gli studi, successivamente diventò medico del
Buddha. Dopo sette anni di studio, Chivaka diede gli esami di pratica per
valutare la propria conoscenza delle erbe medicinali. Superò la prova,
con un esito positivo straordinario e, con la benedizione del suo Maestro,
iniziò la pratica medica.
Nella versione sanscrito-tibetana, Chivaka desiderò di imparare
un’attività. Osservando i medici, abbigliati di bianco, egli
aspirò a formarsi come dottore e studiò le arti di guarigione.
Dopo aver acquisito le basi della medicina, fu risoluto a sviluppare
ulteriormente le proprie cognizioni. Nella città di Takkasilá, apprese, con il suo Maestro Atreya, il re dei
medici, la nobile arte chirurgica della trapanazione del cranio. Chivaka,
dopo aver dato gli esami pratici sulla conoscenza delle erbe medicinali,
dimostrato di conoscere le altre arti di guarigione e approfondito la sua
conoscenza della medicina, poté essere alla pari con il suo Maestro
nelle procedure terapeutiche, tanto che quest'ultimo lo tenne in ampia
considerazione. Atreya soddisfatto della grandissima di capacità di
apprendimento di CHIVAKA, gli trasmise anche le speciali tecniche per
praticare gli interventi chirurgici al cranio.
La sua vocazione
CHIVAKA in seguito viaggiò verso la
città di Bhadrankata nella regione di Vidarbha, dove studiò i
testi intitolati: “I Suoni di Tutti gli Esseri” Molto
probabilmente si tratta di testi relativi alla pratica delle Dharanis e dei
Mantras. Le sillabe magiche Dharani, dalla parola dharana = ricordare, e i Mantras sono sillabe sacre ripetute per
conseguire dei benefici spirituali. Durante questo viaggio, CHIVAKA
acquistò un carico di legna da un’uomo magro e debole;
scoprì nella catasta una gemma chiamata “il rimedio calmante di
tutti gli esseri”, il Bodhisattva della Guarigione. Questa gemma,
quando veniva appoggiata dietro al paziente, lo illuminava all’interno,
come una lampada in una stanza, rivelando la sede e la natura della malattia.
Nella versione cinese, CHIVAKA, rinunciò al trono e
studiò la scienza medica. Ritenne che l’educazione acquisita dai
medici locali era inadeguata. Evidenziò carenze e inesattezze nei
testi delle erbe medicamentose. Approfondì e corresse le scritture
originali delle ricette curative, di agopuntura, e della scienza dei polsi.
Istruì i medici nei fondamenti essenziali della medicina e si
guadagnò il loro rispetto. Sentendo parlare del famoso medico Aatreya,
nella città di TAXILA, CHIVAKA lo raggiunse per imparare da questi.
Dopo sette anni di studio, diede gli esami sull’effetto delle piante
officinali, dei preparati terapeutici e delle arti mediche e li superò
brillantemente. Quando CHIVAKA lasciò la città di Taxila, il
suo Maestro Aatreya, lo definì il principale medico Indiano e lo
nominò come suo successore. Lungo il cammino, CHIVAKA incontrò
un ragazzo che stava trasportando un carico di legna da ardere. Ebbe una
visione della parte interna del corpo del giovane. Improvvisamente comprese
che, all’interno della fascina di legna, doveva esserci un frammento di
legno proveniente dall’Albero della Divinità della Guarigione.
Questa divinità, secondo le prime Sacre Scritture Mahayana è un
Bodhisattva della “Restituzione alla Salute”. CHIVAKA
acquistò l’intero carico di legna, scoprì un ramoscello
della pianta divinatoria, e usò il rametto per diagnosticare al
ragazzo la malattia di cui soffriva.
(liberamente tradotto da: LEK CHAIYA: Jap Sen Manual
“Nerve-touch®” with medicinal herb packs. 2002
ChiangMai. Thailand.)
Le radici storiche del
massaggio thailandese
Circa 2500 anni fa, allo stesso periodo del BUDDHA, il caposcuola JIVAKA
KUMAR BHACCHA o SHIVAGO KOMARPAJ proveniente dall’INDIA Settentrionale,
illustre medico di corte delle Case Regnanti Indiane dell’epoca,
sviluppa la sua scuola di massaggio e medicina tradizionale nel NORD
dell’antico regno del SIAM,
l’attuale THAILANDIA. Probabilmente integra la sua profonda conoscenza
delle NADI, le linee d'energia dell’AYURVEDA, con lo stile tipico di
massaggio sviluppatosi nella regione, includendo nella prassi del
trattamento, oltre che ad alcune posizioni posturali, originate manifestamente
dalle pratiche yoga, la struttura teorico-filosofica dei Sen, la stimolazione
dei punti energetici equivalenti ai punti d'agopressione, utilizzati
nella Medicina Tradizionale Cinese e l’applicazione e l’uso delle
erbe officinali.
Osservando la posizione geografica della penisola
siamese, possiamo facilmente comprendere come questa teoria non sia del tutto
assurda. Pure con la lentezza dei mezzi di trasporto dell’epoca, le
carovane dei viaggiatori, con merci e notizie di vario genere si spostavano dall’INDIA verso
la CINA e in direzione
contraria. Anche nei periodi meno pacifici, durante le numerose guerre e
conquiste, ci fu in ogni caso uno scambio di contatti e notizie, tra
popolazioni provenienti da zone diverse di quell’area geografica.
commenti e riflessioni: dal mio personale punto
di vista, è tipico dei popoli asiatici integrare e fondere le proprie
conoscenze con quelle di altre popolazioni, specie se queste nozioni, come
nel caso in questione, si dimostrano utili per il benessere della
collettività.
  
A Chiang Mai ha
sede una delle più importanti scuole di medicina e massaggio
tradizionale della Thailandia. La “Foundation of Moh Shivago Komarpaj”
è situata nell’edificio dell’Old Chiang
Mai Traditional Hospital,
ed è dedicata a Jivaka Kumar
Bhaccha, questa leggendaria figura di
medico.
    
Referenze: The Ancient
Massage Foundation by Nicolet Jean-Francois www.ancientmassage.com
mail@ancientmassage.com and
Raul
Barti
- The Healing Hands Center
THE FOUNDATION OF
MOH
SHIVAGO
KOMARPAJ
Old
Chiang
Mai
Traditional Hospital,
78/1 Chiang Mai-Hod Rd
(across Old Chiang Mai Cultural Center)
Chiang Mai
50000, tel. (053) 27.50.85 - email: thaimassageschool@hotmail.com
Ten-day courses of Thai
Massage twice a month.
Certificate, membership card,
and place for practice available.
Tratto da -LKCH 009
LA STORIA di CHIVAKA Kumarabhacca-
dispensa a cura di Cristina Radivo & Gianfranco Teza WaiThai2005®
Questo articolo è stato pubblicato sulla rivista
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